Lo Yoga del Sogno

In questo articolo spiegheremo una procedura per ricordare tutte le nostre esperienze oniriche, attraverso lo Yoga del Sogno, che il filosofo Samael Aun Weor ha spigato nelle sue opere.

Per poter arrivare a interpretare e comprendere i propri sogni, è necessario prima ricordare tutte le esperienze oniriche. Ogni notte ognuno di noi fa tre sogni, anche se non li ricordiamo.

Prima di tutto “è necessario non muoversi nell’istante del risveglio perché con questo movimento si agita l’astrale e si perdono i ricordi. È urgente combinare gli esercizi retrospettivi con i Mantram RAOM-GAOM. Ogni parola si divide in due sillabe. Si deve accentuare la vocale O. Questi Mantram sono per lo studioso ciò che la dinamite è per il minatore. Così come il minatore si apre il cammino per entrare nelle viscere della terra con l’aiuto della dinamite, così anche lo studioso si aprirà il cammino verso le memorie del subcosciente con l’aiuto di questi Mantram.

 

“LA DISCIPLINA” DELLO YOGA DEL SOGNO

Per migliorare l’esperienze dello Yoga del Sogno si possono prendere tutta una serie di accortezze.

È evidente che lo gnostico deve essere esigente con sè stesso e imparare a creare le condizioni favorevoli al ricordo e alla comprensione di tutte queste esperienze intime che avvengono sempre durante il sonno.

Prima di coricarci per riposare dagli affanni e dalle fatiche della vita quotidiana, conviene porre la debita attenzione allo stato in cui ci troviamo.

I devoti che, a causa delle circostanze fanno vita sedentaria, se prima di coricarsi, fanno una breve passeggiata di buon passo all’aria aperta, non perderanno niente, e guadagneranno molto. Tale passeggiata distenderà loro i muscoli.

La cena o l’ultimo pasto del giorno deve essere leggero, esente da pietanze pesanti o stimolanti, evitando attentamente di ingerire elementi che possano tenerci svegli, togliendoci il sonno.

Abbiamo bisogno di dare attenzione alla stanza nella quale dobbiamo dormire. La decorazione deve essere gradevole. I colori più adatti ai fini che si perseguono (a dispetto di quello che altri autori consigliano) sono esattamente le tre tonalità primarie: azzurro, giallo, e rosso.

Senza dubbio i tre colori basici corrispondono sempre alle tre forze primarie della Natura (Il Santo Triamazikamno), Santo Affermare, Santo Negare e Santo Conciliare.

 

IL LUOGO

Per sviluppare lo Yoga del Sogno si può anche “sistemare” il luogo in cui si dorme.

La camera da letto deve essere sempre ben profumata e ventilata, ma non inondata dal chiaro freddo della notte.

Dopo una dettagliata revisione di se stesso e della camera in cui deve dormire, lo Gnostico deve esaminare il proprio letto.

Se osserviamo una bussola, potremo verificare da noi stessi che l’ago si orienta verso il Nord.

Indiscutibilmente, è possibile approfittare coscientemente di questa corrente magnetica del mondo che fluisce sempre da sud  a nord.

Orientiamo il letto in modo tale che la testa resti sempre verso il Nord; così potremo usare intelligentemente la corrente magnetica indicata dall’ago della bussola.

Il materasso non deve essere troppo duro, né troppo morbido, vale a dire che deve avere un’elasticità tale da non condizionare in alcun modo i processi psichici del dormiente.

Molle che stridono, o una banda che scricchiolii o cigolii ad ogni movimento del corpo del dormiente, costituiscono un serio ostacolo per queste pratiche.

Sotto il cuscino collocheremo un quaderno o blocco notes con una matita, in maniera tale che lo si possa trovare facilmente nell’oscurità.

La biancheria del letto deve essere fresca e pulita e la federa del cuscino deve essere profumata con la nostra fragranza preferita.

Dopo aver soddisfatto tutti questi requisiti, l’asceta Gnostico procederà con il secondo passo di questa disciplina esoterica.

Si metterà nel suo letto, e, dopo aver spento le luci, si porrà in “decubito dorsale”, cioè sulla schiena, con gli occhi chiusi e le mani sul plesso solare.

 

I MANTRAM

Resterà completamente tranquillo per alcuni istanti, e, dopo essersi disteso e rilassato totalmente, (ad occhi chiusi) vocalizzerà (a voce bassa) uno di questi mantram:

EGIPTO

FARAON

LARA

Risvegliandoci dal sonno normale non dobbiamo muoverci, perché è chiaro che con tale movimento si agitano i nostri “Valori” e si perdono i ricordi.

Senza dubbio, quando desideriamo ricordare tutti i nostri sogni e ciascuno di essi, è necessario in tali istanti, l’esercizio retrospettivo.

Lo gnostico deve annottare con molta cura i dettagli del sogno o i sogni nel quaderno che ha collocato appositamente sotto il letto.

Così potremo ottenere un’annotazione minuziosa dei progressi intimi nello “Yoga del Sogno”.

Anche se resteranno nella memoria solo vaghi frammenti del sogno o dei sogni, dovremo registrarli con cura.

Quando non è rimasto nulla nella memoria, bisogna iniziare l’esercizio retrospettivo tenendo come base di partenza il primo pensiero che abbiamo avuto al momento stesso del risveglio; ovviamente questo è intimamente associato all’ultimo sogno.

È necessario chiarire che l’esercizio retrospettivo si inizia prima di essere tornati totalmente in stato di veglia, quando ancora ci troviamo in stato di sonnolenza, cercando di seguire coscientemente la sequenza del sogno.

La pratica del menzionato esercizio si inizia sempre dall’ultima immagine che abbiamo avuto un istante prima di tornare allo stato di veglia” (Samael Aun Weor).

 

Estratto da:
  • “Tarocchi e Cabala” di Samael Aun Weor;
  • “La dottrina segreta di Anahuak” di Samael Aun Weor;
  • “Il Matrimonio perfetto” di Samael Aun Weor.

Per approfondire lo Yoga del Sogno vai alla pagina: LIBRI

 

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